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29-09-2020
Hanno spesso dato il nome ai film in cui sono stati gli antagonisti.
Cattivi, cattivissimi, disturbati e tragici. Al cinema hanno spesso dato il nome ai film in cui sono stati gli antagonisti. Talvolta, sono diventati i protagonisti del dramma. Personaggi tormentati, malati e affascinanti, sempre in grado di rubare la scena.
Ne abbiamo scelti dieci, che quasi non hanno bisogno di presentazioni. Non è stato facile sceglierli, ve li proponiamo in ordine sparso.
Protagonista di una serie di romanzi dello scrittore Thomas Harris, il Dottor Lecter è un serial killer ossessionato dall’antropofagia ed è considerato uno dei più riusciti cattivi di sempre. Cinque pellicole e una serie per entrare nel mito. Manhunter - Frammenti di un omicidio, Il silenzio degli innocenti, Hannibal, Red Dragon, Hannibal Lecter - Le origini del male e il telefilm Hannibal. Spietato e coltissimo. Un genio del Male capace di sentimenti.
Dal romanzo horror Shining dello scrittore statunitense Stephen King all’omonima trasposizione cinematografica di Stanley Kubrick, Jack Torrance è uno scrittore in crisi che raggiunge con la famiglia un innevato albergo nel Colorado. Pazzia e furia omicida in uno spazio chiuso (il mitico Overlook Hotel), che si trasforma in presenza. Il volto di Jack Nicholson trasfigurato dalla follia è un’immagine che non si dimentica.
Clown psicopatico, Joker è uno dei più celebri supercriminali dei fumetti. La nemesi di Batman ha avuto una vita lunghissima nell’animazione, al cinema e in tv, senza mai perdere il suo smalto. Sadico, perfido e crudele, ma anche burlone, eccentrico e carismatico. A seconda dell’interpretazione, al cinema ha acquistato nuove sfumature, regalando agli attori che lo hanno incarnato un ruolo memorabile. Personaggio che ti si incolla addosso: è successo a Jack Nicholson (Batman di Tim Burton), a Heath Ledger (Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan) e a Joaquin Phoenix (Joker di Todd Phillips). Un cattivo da Oscar.
Ma anche Dart Fener, e nell’originale inglese Darth Vader o Lord Vader. Il cattivo della prima trilogia di Guerre stellari è per tutti il Signore Oscuro e il Lato Oscuro della Forza si è trasformato grazie a lui in più di una semplice metafora. Lo possiedono in drammaturgia quegli eroi meravigliosi che sono detti tragici e che non hanno un destino avverso. Una storia di lenta conversione al male, che partendo da Anakin Skywalker arriva a Lord Fener. Vedere la trilogia prequel per credere.
Il Padrino più famoso della storia del cinema è un gangster senza scrupoli, ma farebbe qualunque cosa pur di proteggere la propria famiglia. Don Vito Corleone, capostipite di una genealogia criminale, ha classe da vendere e un codice d’onore d’altri tempi. Sarà pure responsabile di centinaia di omicidi, ma inserito in un contesto dove anche la polizia è criminale resta sempre un superlativo protagonista.
Impaglia uccelli, guarda dal buco della serratura, uccide a sangue freddo. Norman Bates, lo psicopatico proprietario di motel di Psycho ha un passato ingombrante e una mente a dir poco malata. Quando appare sullo schermo ruba la scena anche alla protagonista e induce pieta in cui guarda. Una vera e propria icona tra i serial killer. Fragile, gentile e imbranato, pieno di sensi di colpa, morboso e violentissimo.
Come ai tempi di Bonnie e Clyde, è impossibile separarli. La coppia di innamorati protagonisti di Natural Born Killers – Assassini nati è sanguinaria, ha una sete insaziabile di morte e di violenza. Satira graffiante, humour nero, un montaggio schizofrenico e i più disparati formati di pellicola. Mickey e Mallory Knox sono assoluti protagonisti e tifiamo per loro. Figli della violenza dei mass media e di una società armata, sono una semplice conseguenza, ma almeno sono capaci di amare.
Un altro personaggio cattivissimo nato dalla penna di Stephen King. Kathy Bates è Annie Wilkes nella trasposizione cinematografica di Misery, e per questo ruolo si aggiudica un Oscar. Misery non deve morire di Rob Reiner racconta la sua morbosa passione per una serie di romanzi dedicati a tale Misery Chastain. Quando il loro autore, lo scrittore Paul Sheldon, finisce ferito a casa sua, la follia è nell’aria. La serial killer Annie è disposta a tutto, ma la sua solitudine e le sua follia ce la fanno amare.
Quando Arancia meccanica di Stanley Kubrick uscì in sala fu uno shock visivo, ma anche oggi è un pugno nello stomaco. Alex e la sua banda di drughi, beve lattepiù, ascolta musica classica, frequenta il Korova Milk Bar e pratica l’ultraviolenza. In un futuro neanche tanto lontano, Alexander DeLarge permette a Kubrick (partendo da un romanzo di Anthony Burgess) di mettere in scena un discorso sulla violenza e sul rapporto tra società e istinto.
Un assassino che punisce con la morte i colpevoli dei sette vizi capitali. John Doe è uno splendido Kevin Spacey alle prese con un piano sadico e con una sceneggiatura che sorprende sino all’inaspettato finale. Quello di John Doe è un atto d’accusa contro una società che ammette la presenza del peccato. Intelligente, manipolatore, deviato, soprattutto invidioso. Il suo piano si traduce in un capolavoro di scrittura.
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