il nostro blog
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27-09-2021
La nostra top ten dei più bei film di sempre del cinema francese.
Auguste e Louis Lumière, Georges Méliès, René Clair, Luis Buñuel, Jean Renoir, Marcel Carné, Jean-Luc Godard, François Truffaut, Claude Chabrol. E in epoca più recente: Luc Besson, Olivier Assayas, Patrice Leconte, Jean-Pierre Jeunet, Mathieu Kassovitz. Tanto per citarne alcuni.
Autori di un cinema che ha fatto la storia, dalle origini ad oggi. Un cinema, quello francese, che ha sempre avuto voglia di sperimentare e di approcciarsi in maniera autoriale al mezzo cinematografico.
Quali, dunque, i film più importanti di sempre di questa straordinaria cinematografia? Dieci, a nostro gusto imperdibili, solo per cominciare.
Durante la Prima Guerra Mondiale il capitano Boeldieu, il tenente Marechal ed altri soldati francesi, catturati ed internati in campi di prigionia, trascorrono la loro residenza forzata tentando di evadere fino ad essere assegnati alla fortezza diretta da von Rauffenstein…
Capolavoro del cinema francese che i nazisti avrebbero voluto dare alle fiamme.
Illusione e realismo (poetico) in questo manifesto pacifista, film sulla Prima Guerra Mondiale ma anche monito per chi si stava apprestando a iniziarne un’altra.
In una fabbrica riecheggia il boato di uno sparo e un corpo cade dalle scale. L'assassino, un operaio di nome Francois, rinchiuso tra quattro mura rivive le circostanze che lo hanno condotto a quel gesto...
Un toccante Jean Gabin recita le parole dello sceneggiatore Jacques Prévert e dà vita al capolavoro di Marcel Carné e del "realismo poetico" francese.
Un assassino buono, una vittima crudele. Carné abbandona gli stereotipi, abbraccia una struttura narrativa originalissima per l’epoca e realizza una pellicola magistrale, ambientata dall’alba al tramonto.
La Bella (Josette Day) per salvare il padre (Marcel André) si concede alla Bestia (Jean Marais) e il suo amore trasforma il mostro in un bellissimo principe…
Dark, barocco, horror.
Capace di avere un'enorme influenza sul cinema fantastico successivo.
La storia è nota, il mostro si trasformerà in un giovane di rara bellezza, inedita l'atmosfera, onirica e ai confini del sogno, grazie alla luce e a trovate visivamente conturbanti, ispirate alle fantasmagorie di Georges Méliès.
Antoine Doinel è un ragazzino inquieto, ribelle e pronto a farne di tutti i colori. Antoine, alter ego del regista, ha solo bisogno d’amore…
Tra i migliori film della Nouvelle Vague francese, opera personalissima e autobiografica, primo capitolo di un racconto seriale, "I 400 colpi" è uno dei film più belli di sempre dedicati all’infanzia.
Il mondo degli adulti e quello dei ragazzi nemmeno sembrano parlare la medesima lingua, incapaci di comprendersi l'un l'altro. L’influenza di alcuni precedenti capolavori ("Zero in condotta" di Vigo e "Germania anno zero" di Rossellini) si sente tutta.
Michel Poiccard (Jean-Paul Belmondo), ladro di automobili, uccide un poliziotto e fugge fino a Parigi per cercare una studentessa americana di cui è innamorato…
Manifesto della Nouvelle Vague francese e del cinema moderno. Oltre la trama, si nasconde la rivoluzione, perché Godard frantuma le convenzioni classiche pur guardando con affetto al passato. Sguardi in macchina, piani sequenza, jump cut, continui scavalcamenti di campo.
Orso d’argento per la Miglior Regia al Festival di Berlino.
Il chirurgo Pierre e sua moglie Sevérine (Catherine Deneuve) sembrano una coppia felice ma, mentre lui trascorre tutto il giorno in ospedale, lei frequenta una casa di appuntamenti…
Leone d’Oro a Venezia, acclamato dalla critica e soggetto a censura, "Bella di giorno" permette a Luis Buñuel di misurarsi ancora con la componente sado-masochistica e con un’assoluta eleganza formale.
In un fatiscente edificio, abitato da stravaganti condomini, vive il macellaio Clapet, individuo folle desideroso di carne umana…
Personaggi tutti sopra le righe, come fotografia e musica, unendo la lezione del realismo poetico francese al surreale, l’orrorifico e il fantastico.
Opera unica, inimitabile, pregna di un sarcasmo e di un umorismo nerissimi, frutto della collaborazione di Jean-Pierre Jeunet e del disegnatore umoristico Marc Caro.
Léon è un sicario a pagamento che non conosce scrupoli, fino a quando nella sua vita non entra la giovanissima Matilde, 12 anni e nessuno al mondo…
Jean Reno e la rivelazione Natalie Portman sono una coppia perfetta, lui le insegna ad uccidere, lei gli insegna a vivere.
L’amore può regalare un senso a qualunque esistenza, ci dice Luc Besson, inconsapevole di realizzare quello che oggi è considerato il suo capolavoro.
Interpretato da un giovanissimo Vincent Cassel, il film racconta diciannove ore nella vita di tre giovani adulti che abitano in una multietnica e degradata periferia parigina. Vinz è un ebreo dell’est, Saïd è arabo e Hubert è un nordafricano immigrato di seconda generazione…
Mix di etnie, origini, culture e uno sguardo sulla Francia anni Novanta, che per la prima volta portava sul grande schermo le rivolte urbane delle periferie francesi.
Una situazione che nella realtà sarebbe esplosa a breve e che "L’odio" ha avuto il coraggio di raccontare in anticipo.
Grazie al ritrovamento di una scatoletta nel giorno della morte di Lady D, Amélie Poulaine (Audrey Tautou), cameriera in un bar-tabacchi di Montmartre, si convince di avere una missione…
Non c’è niente di favoloso nel mondo di Amélie, ad essere favolosa è lei, capace di conquistare persino il mercato americano e un posto di riguardo tra i migliori personaggi di sempre.
Amélie fa felice la gente, rende più felice anche il pubblico, si trova fuori dal tempo e dallo spazio, catapultata da chissà dove per farci stare bene e offrirci un bell’esempio di diversità.
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