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06-11-2019
La sceneggiatura è il film sulla carta. Ecco come scriverne una a opera d'arte.
La sceneggiatura è il film sulla carta. Una sceneggiatura ben scritta permette di proiettarlo nella mente del lettore. Paragrafi brevi e un unico tempo verbale (il presente), ma non certo una scrittura facile, semplicemente una moderna forma di letteratura.
1) Munirsi di un dizionario dei sinonimi e dei contrari.
Un termine non equivale ad un altro quando di mezzo ci sono visibilità ed esattezza, quando si cerca di proiettare nella mente del lettore un’immagine precisa. Una strada può essere trafficata, deserta, affollata, stretta, maleodorante. La scelta del termine permette di calare il lettore nel contesto, di creare un’atmosfera. Una parola può inquietare, un’altra può strapparci una risata. Dunque, anche la tonalità drammatica dominante è affidata alla scelta di termini esatti.
2) Descrivere ambienti e personaggi al loro apparire
Errore tipico dello sceneggiatore dilettante, dimenticare di descrivere ambienti e personaggi al loro apparire. Dello spazio si deve rendere evidente lo stile, le condizioni, l’atmosfera; di un personaggio vanno impresse subito l’età e un’idea generale che può emergere dall’abbigliamento, dall’andatura, da un gesto o da un’espressione.
3) Occhio ai termini "inutili"
L’errore è frequente, impone una traduzione sul set. "Luisa è contenta" diventerà "Luisa sorride". "Marco è nervoso" si trasformerà in "Marco cammina avanti e indietro". Prima o poi, sentimenti ed emozioni vanno tradotti in azione, tanto vale puntare già durante la scrittura sulla visibilità.
4) Attenzione alla quantità
Una sceneggiatura scritta bene imprime un ritmo alla narrazione. È questione di quantità di parolo, di frasi, di descrizione. Tutto ciò che è scritto in una sceneggiatura si vedrà sullo schermo. Dieci righe dedicate all’abbigliamento di un passante potrebbero essere decisamente troppe. Un tempo morto che toglie ritmo ala racconto.
5) La punteggiatura è la nostra macchina da presa
Sul volto di Ilsa scivola una lacrima.
Abbiamo appena scritto un primo piano. Perché in uno script il linguaggio tecnico è bandito. Renderebbe la lettura frammentata e minerebbe la godibilità del testo. Perciò, inquadrature e movimenti di macchina devono essere assorbiti, restituiti attraverso la lunghezza delle frasi e l’uso della punteggiatura. Tanto per cominciare, “punto e a capo” suggerisce convenzionalmente un cambio di inquadratura.
Naturalmente, non bastano sceneggiature scritte con precisione e visibilità per ottenere il risultato. Certo, se c’è anche una storia ben concepita il gioco è fatto.
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