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Scrivere il documentario: le regole di un progetto perfetto

06-07-2021

Ecco le nostre 4 regole su come scrivere un documentario, dall'idea narrativa a tutto il resto.

È erroneo pensare che non ci sia scrittura alla base di un documentario, ma è ovvio che gli autori si trovino di fronte a prodotti completamente diversi.

La sceneggiatura cinematografica (e televisiva), dove tutto è previsto nei minimi particolari, cede il passo a documenti progettuali (veri e propri dossier), a fascicoli contenenti il progetto di ciò che intendiamo realizzare. I nostri potenziali finanziatori non si aspettano soggetti e sceneggiature, consapevoli del fatto che la realtà durante le riprese potrà superare (e alterare) la fantasia, e che spetterà al montaggio la riscrittura determinante.

1° regola: alcune cose non possono assolutamente mancare

Il nostro progetto deve necessariamente contenere:

  • l’idea narrativa (di cosa parla il documentario);
  • gli obiettivi che si vogliono raggiungere (che cosa intende esprimere);
  • l’approccio visivo (ad esempio, se è previsto l’utilizzo di materiali d’archivio - fotografie, filmati, giornali -, una particolare composizione fotografica, determinate tecniche di ripresa, etc.);
  • le eventuali ipotesi di sviluppo (come ci si mette al lavoro e cosa si fa per poter realizzare il progetto: persone da contattare, luoghi da utilizzare, etc.).

2° regola: dare importanza al titolo

È il nome del nostro documentario, non possiamo dimenticarci di lui. Ci serve un bel titolo, in grado di incuriosire ed evocativo, accompagnato da un eventuale sottotitolo che puntualizzi meglio il concetto.

3° regola: la forma è sostanza quando vogliamo convincere il nostro lettore

E allora non dimentichiamoci di una copertina, luogo ideale per inserire titolo, autore, tipologia di testo (soggetto, trattamento, bibbia, concept, dossier, etc) e un’immagine che renda chiaro il progetto.

Un testo scritto prima ancora di essere letto viene visto, meglio dunque utilizzare una forma grafica chiara, sobria, accattivante. Paragrafi agili, ognuno dei quali dedicato ad un aspetto specifico. Caratteri leggibili (perciò non troppo piccoli), pagine dotate di una certa eleganza (scegliete bene il font, fate attenzione alle interlinee, agli spazi e ai margini).

Nessuna regola codificata. Eppure ordine, semplicità, chiarezza, grafica e di contenuto, sono sempre graditi.

4° regola: cosa rende il nostro progetto così speciale?

Una domanda da porsi rapidamente, molto cara ai produttori. Dobbiamo chiederci che cosa rende il nostro progetto diverso dai preesistenti e, naturalmente, più appetibile degli altri, per poi comunicare i suoi punti di forza.

I produttori si chiedono sempre: perché dovrei produrlo? La risposta risiede nel progetto, nella sua forza e molto spesso nella sua capacità di guardare al presente e all’immediato futuro. In altre parole, l’attualità di un progetto rappresenta sempre un punto di forza.

 

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