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La Griffith alla XIV edizione del Festival del Cinema Patologico

19-04-2023

La Vicedirettrice Valentina Ramaglia ha ricevuto il premio "Una stella per David".

Si è conclusa domenica 16 aprile la XIV edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico, ideato dal regista e attore Dario D’Ambrosi.

Edizione speciale per tante ragioni, compresa la partecipazione dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith.

Per cominciare, è stato assegnato un prestigioso premio alla Vicedirettrice dell’Accademia, Valentina Ramaglia. "Una stella per David", per l’ambito culturale, consegnata dai familiari di David Sassoli, il compianto Presidente del Parlamento europeo a cui il Premio è dedicato.

Valentina Ramaglia, Vicedirettrice dell'Accademia Griffith

Tra le motivazioni di questo riconoscimento, anche il prezioso contributo dato da Valentina Ramaglia, con i suoi allievi dell’Accademia Griffith, alla realizzazione del film Io sono un po’ matto, e tu?, che il regista Dario D'Ambrosi ha girato con gli attori diversamente abili del Teatro Patologico e con la partecipazione di un cast d'eccellenza: Edoardo Leo, Claudio Santamaria, Marco Bocci, Stefano Fresi, Claudia Gerini, Vinicio Marchioni, Stefania Rocca, Raoul Bova, e l'amichevole partecipazione del giornalista Domenico Iannacone.

Nel corso della serata di premiazione, avvenuta sabato 15 aprile, è stato proiettato in anteprima il backstage del film, curato da Niccolò Martini, ex allievo dell'Accademia Griffith, in cui oltre al cast stellare compaiono per la prima volta sul grande schermo gli attori diversamente abili della Compagnia Stabile del Teatro Patologico.

Sono dunque trapelate le prime indiscrezioni su questo film unico nel suo genere, come il laboratorio teatrale che gli ha dato vita. Pellicola che uscirà entro la fine dell’anno, anche grazie allo straordinario contributo di Valentina Ramaglia, della sua Accademia e dei suoi allievi, con lo scopo di raccontare ansie e paure di personaggi noti, con l’obiettivo di farci ridere e farci piangere, non senza ironia. Ai tic e alle manie dei protagonisti fanno da contraltare i tutor psichiatrici interpretati dagli attori del Teatro Patologico.

Con loro, la ludopatica Claudia Gerini, che va in tabaccheria per pagare le bollette, ma poi spende tutto in gratta e vinci; il dipendente del sesso Marco Bocci; il malato immaginario Claudio Santamaria, che sostiene di non riuscire più a camminare.

Una pellicola per molte ragioni straordinaria, anche grazie ad una sorprendente colonna sonora, arricchita dalla partecipazione dei Maneskin, che hanno permesso alla loro “Zitti e buoni”, vero e proprio inno alla diversità, di arricchire i titoli di coda del film.

 “Siamo fuori di testa, ma diversi da loro”. Lunga vita al Festival e al Teatro di Dario D’Ambrosi.

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