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30-11-2021
Da Lanterne Rosse a La città incantata, 10 film asiatici imperdibili.
L’Oscar come Miglior Film a Parasite di Bong Joon-ho, il primo in lingua straniera nella storia degli Oscar, l’ha dimostrato per l’ennesima volta: il cinema asiatico esercita da sempre il suo fascino su questo nostro Occidente.
Una vera e propria passione per una cinematografia che gode di ottima salute e che ha tante facce, perché proviene da Paesi che si trovano tutti ad Oriente ma che non potrebbero essere più diversi.
Dieci titoli di film asiatici da vedere non bastano per raccontarne la bellezza, sono solo l’inizio di un viaggio all’interno di una cultura che ci ammalia dalla notte dei tempi.
In seguito all’assassinio e allo stupro di un samurai e di sua moglie, compiuto forse da un noto assassino (Toshiro Mifune), viene indetto un processo che ha più di un testimone…
Pietra miliare del cinema classico giapponese, Rashomon conquista il Leone d’Oro alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Ci riesce grazie alla modernità e ai temi.
La sua struttura atipica (la medesima storia è raccontata da diverse prospettive) inventa il cinema del punto di vista e, al contempo, mette in scena la tematica di fondo: nessuno dice la verità perché non abbiamo mai il coraggio di dire le cose neanche a noi stessi.
Tra i più celebrati film di Mizoguchi, che nella sua straordinaria carriera ne ha realizzati oltre 90.
Ambientato nel Giappone del sedicesimo secolo, I racconti della luna pallida d’agosto ci porta in un villaggio di campagna, dove gli uomini hanno affetti sinceri e sogni, progetti e il desiderio di fare fortuna altrove…
Il capolavoro di Mizoguchi si ispira ai kaidan, termine con cui in Giappone sono indicati i racconti di fantasmi, da sempre parte della cultura e del folklore nipponico. Il film sembra dipinto, ma oltre l’eleganza stilistica c’è anche una straordinaria morale.
Sette samurai scelgono di difendere gli abitanti di un villaggio, attaccato da brutali briganti…
Sembra il teaser di un classico film western e, infatti, I sette samurai (Leone d’Oro a Venezia) possiede gli archetipi del genere, che sarà in grado di influenzare negli anni a venire.
Capace di mescolare poesia, filosofia e intrattenimento, questo grande affresco di speranza e di coraggio è all’origine di un altro cult movie. I magnifici sette di John Sturges gli rende omaggio, ispirandosi ad esso e trasferendo i suoi temi nel bel mezzo della frontiera americana.
Nel 1920 nella Cina del Nord, la diciannovenne Songlian accetta di sposare il cinquantenne Chen Zuoqin, signore di un'antica casata, che ha già tre mogli.
Il segno del privilegio sono le lanterne rosse che il marito fa accendere davanti alla stanza della sposa con la quale trascorrerà la notte…
Candidato all’Oscar come Miglior Film straniero, Leone d’Argento a Venezia, Lanterne rosse è un film visivamente conturbante, sontuoso. Ma, soprattutto, critico nei confronti della società cinese e della condizione femminile nel suo Paese.
Fu grazie al Leone d’Oro ricevuto a Venezia per Hana-bi che Takeshi Kitano ottenne risonanza internazionale.
Un mix di violenza e dolcezza, per raccontare la storia di Nishi, un ex-poliziotto dai modi bruschi, vincolato agli strozzini della yakuza a causa di un debito…
Una storia di dolore e di amore, di fiori e colpi di pistola, in cui violenza e poesia convivono in un modo totalmente inedito.
Immagini al rallentatore, colori accecanti, volti splendidi (quelli dei due protagonisti, Tony Leung e Maggie Cheung).
In the Mood for Love è la storia di un incontro nella Hong Kong del 1962, dove hanno trovato riparo i cinesi in esilio.
Film sentimentale, che non dimentica elementi di commedia, in cui i personaggi sembrano non trovare mai pace e le cose non vanno come ti aspetti, come nella vita, perché di mezzo ci sono sempre i progetti del destino.
Quando i suoi genitori vengono trasformati in maiali da un incantesimo, Chihiro, dieci anni, è costretta a vagare in una dimensione parallela e a lavorare in uno stabilimento termale per spiriti…
Spaventa, commuove e diverte quello che è considerato il miglior film di Hayao Miyazaki, ma anche uno dei migliori film d’animazione di sempre.
La città incantata non è certo un film per soli bambini, parla a loro e agli adulti con la stessa potenza.
Un Oscar meritatissimo per il più grande incasso di sempre del cinema giapponese.
Oh Dae-su è rimasto imprigionato in una cella simile ad una stanza d’albergo per quindici anni, senza sapere l'identità o le motivazioni del suo rapitore. Una volta liberato cerca solo vendetta…
Secondo film della cosiddetta trilogia della vendetta (iniziata nel 2002 con Mr. Vendetta e conclusa nel 2005 con Lady Vendetta), Old Boy è diventato un vero e proprio cult movie.
Film unico nel suo genere, un loop di violenza e rimorso difficile da spezzare. Una pellicola modernissima che il tempo non appanna e che ha giustamente ricevuto il Gran Premio della Giuria a Cannes.
Il ferro 3 del titolo si riferisce alla mazza da golf usata dal protagonista, una delle mazze meno usate nel gioco.
Il film è l’ennesimo tassello, commovente e doloroso, di un regista coreano tra i più talentuosi, che ci ha lasciati prematuramente.
Ferro 3 – La casa vuota (Premio Speciale per la Regia alla Mostra del Cinema di Venezia), considerato il suo capolavoro, ci catapulta nella vita di Tae-suk, un giovane che irrompe e abita case disabitate temporaneamente, curandole come se fossero sue…
Budget contenuto per un film che mette in scena labirinti interiori illimitati e in cui il sogno prende il sopravvento sulla realtà.
Palma d’Oro al Festival di Cannes. Quattro Oscar.
Parasite è al momento il film coreano più visto di tutti i tempi.
Racconta la storia della famiglia Kim, costretta a vivere in uno squallido appartamento, sito nel seminterrato di un palazzo. Quando il figlio minore Ki-woo decide di falsificare il suo diploma e la sua identità per reinventarsi come tutor e impartire lezioni alla figlia adolescente di una ricca famiglia, la pellicola di Bong Joon-ho prende il volo…
Semplicemente bellissimo e capace di mettere in scena con garbo e humour l’antica lotta di classe tra racchissimi e poverissimi.
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