il nostro blog
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20-08-2021
Il genere animato è sempre stato una cosa seria.
Ne ha fatta di strada il cinema di animazione da quando (era il 1892) l’inventore del teatro ottico Charles-Émile Reynaud proiettò per la prima volta le sue figure disegnate su un rullo di carta. Da allora i "cartoni animati" non hanno più smesso di stupire, figli di una costante evoluzione tecnologica, sempre vicini alla tradizione della fiaba e della favola, quasi mai semplice espediente per intrattenere solo i bambini.
Dalle principesse in cerca d’amore del primo Walt Disney ai grandi temi della contemporaneità, il genere animato è sempre stato una cosa seria, in grado di sdoganare temi e tabù, nutrire l’immaginario collettivo di nuovi miti e di magia.
Dieci film di animazione da vedere assolutamente? Ovviamente sono molti di più quelli che meritano il viaggio. Questo il nostro personale elenco.
Ideato e co-prodotto da Tim Burton, diretto da Henry Selick, "Nightmare Before Christmas" ci ha messo poco a diventare un film di culto. Prima pellicola d’animazione nominata all’Oscar per i migliori effetti speciali, primo titolo in stop motion convertito in 3D. L’immaginario burtoniano messo in scena dai collaboratori di sempre dà vita ad una straordinaria favola nera, dove il gotico sposa il Natale e Jack Skeletron, uno scheletro alto due metri, si innamora della bambola di pezza Sally. Un rocambolesco viaggio e un tema, già messo in scena da "Il Mago di Oz": tutto quello che serve è a casa.
Tratto dal romanzo breve "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepúlveda, il secondo lungometraggio animato di Enzo D’Alò è ancora oggi un film imperdibile. L’amicizia tra il gatto Zorba e la gabbianella Fortunata ricorda quella tra il Piccolo Principe e la sua amata volpe selvatica. Dove c’è amore non si sono specie o razze, ci rivela con poesia infinita "La gabbianella e il gatto", il più grande successo animato del cinema nostrano, pellicola incapace di invecchiare.
"La città incantata", ma anche "Il castello errante di How", "Porco Rosso", "Il mio vicino Totoro", "Ponyo sulla scogliera" e quell’infinità di titoli "Studio Ghibli" che non smettono di incantare, generazione dopo generazione.
Quel genio di Hayao Miyazaki ci ha regalato moltissimi capolavori, tra i quali "La città incantata" è l’espressione più alta. In grado di parlare ai grandi e ai bambini con la medesima potenza, di regalare incanto ed emozione.
Chihiro ha dieci anni e vive in un mondo parallelo, magico e oscuro, dove tra stupefacenti immagini e una malinconica colonna sonora si nascondono tanti temi: ambientalismo, critica al consumismo e un’inesauribile sete di crescita.
Una fiaba completamente diversa… Perché "Shrek"? Perché ha portato una ventata di freschezza, mettendo a soqquadro tutto ciò che sapevamo delle fiabe. Un protagonista villain, brutto come un orco ma più bello del Principe Azzurro, un gusto parodico e citazionista che ci ha fatto ridere come matti lungo tutti i capitoli della saga (soprattutto il secondo). Parola d’ordine: rovesciare, ribaltare, rinnovare e, soprattutto, farlo in maniera politicamente scorretta e al passo con i tempi. La saga celebra la bellezza della diversità in tutte le sue forme e anche solo per questo è da applauso.
Un’altra favola nera di Tim Burton, marchio di fabbrica della sua produzione. Victor Van Dort, figlio di borghesi arricchiti, è promesso in sposa a Victoria Everglot, i cui genitori sono nobili decaduti, ma cede al fascino di Emily, una donna morta che lo porterà nell’oltretomba…
Due mondi a confronto: la realtà, luogo del pregiudizio, del calcolo e della convenienza, la fantasia, regno della passione e dell’inclusività.
L’amore va oltre la morte e non si spegne con essa.
L’ennesimo meraviglioso Tim Burton.
Basato sull’omonima graphic novel di Marjane Satrapi, "Persepolis" è il racconto di una città, Teheran, della sua storia di rivoluzioni e guerre viste attraverso gli occhi di Marjane Satrapi, ma è anche il racconto della sua crescita, della scoperta di sé e di un posto nel mondo.
Originali disegni in bianco e nero per questa storia tutta al femminile e allo stesso tempo politica. Il film non manca di ironia raccontando la condizione della donna a Teheran. Marjane ascolta gli Iron Maiden, indossa le Nike e i jeans strappati, ha una famiglia che la supporta. Ma intorno a lei il mondo è bigotto e impregnato di fanatismo religioso…
L’incipit più sorprendente di tutto il cinema d’animazione si trova qui e in quel che resta del pianeta Terra. Silenzio, solitudine, immondizia. Il superstite WALL•E è pura poesia e il suo bisogno d'amore è struggente.
Più che un film d’animazione Andrew Stanton e la sua squadra "Pixar" confezionano un'opera d'arte, anche quando ci portano nello spazio e in quel che resta della razza umana. E mentre scorrono le immagini sbiadite di "Hello, Dolly!" lanciano un monito. Dipingono un futuro apocalittico che non potrebbe essere meno lontano da questo nostro presente.
Ancora un film Pixar, ancora un concentrato di poesia.
E un altro incipit da capogiro, in grado di citare addirittura Orson Welles.
Non conta la meta, ciò che conta e il viaggio e quello dell’anziano Carl Fredericksen è difficile da dimenticare.
Non si è mai troppo vecchi per sognare e una casa può nascondere migliaia di palloncini, così tanti da farla volare.
La malinconia, la vecchiaia, persino la morte e l’elaborazione del lutto, pezzetti di vita di cui "Up" è un inno.
Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia. Emozioni protagoniste di un film che racconta l’adolescenza ed entra letteralmente nel nostro cervello e nei nostri cuori.
"Inside Out" possiede la capacità di raccontare in modo semplice ciò che semplice non è, dando un valore a tutte le emozioni, anche quelle negative, indispensabili per tenerci in equilibrio. Le difficoltà esistono, eccome, esistono come quelle biglie di vetro che sono i ricordi. Un film per tutti, da vedere e rivedere in ogni fase della vita.
Un film da Oscar.
L’ultimo, per ora, gioiello della Pixar, torna a farci sognare e al contempo affrontare il tema della morte.
Il jazzista Joe Gardner, ad un passo dal realizzare i suoi sogni, ci accompagna in un altro mondo, dove le anime si preparano a raggiungere l’aldilà. Elementare, profondissimo, "Soul" ci insegna ad apprezzare la bellezza delle piccole cose: un raggio di sole, una foglia che cade da un albero…
Un film fuori dal comune, come da tempo quelli della Disney-Pixar, altro che principesse in cerca d’amore. Un viaggio all’interno della vita, emozionante e spaventoso allo stesso tempo. Magnetico e capace di far riflettere a tutte le età.
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