il nostro blog
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28-11-2018
Il secondo capitolo del progetto "Le parole" di Vincenzo Ramaglia in collaborazione con Laure Le Prunenec.
È finalmente on-line il secondo capitolo del progetto "La parole", per voce ed elettronica senza computer, di Vincenzo Ramaglia che, oltre a essere il direttore dell'Accademia di Cinema e Televisione Griffith e il responsabile didattico del Corso di Musica da Film e Sonorizzazione Video, è anche un compositore attivo nella sperimentazione musicale contemporanea.
Sempre più coinvolgente la collaborazione di Vincenzo con Laure Le Prunenec, protagonista impareggiabile del progetto.
Ecco qui il video de "La parole 2". Le bellissime riprese di Laure sono state realizzate da Aurélien Laidebeur, con Étienne Varin e Clément Prié alle luci:
Laure Le Prunenec è un'artista francese molto poliedrica e piena di energia, un animale da palcoscenico, una performer, una cantante che usa con disinvoltura e con una flessibilità davvero straordinaria un ricco campionario di tecniche vocali (senza che mai si percepiscano come "tecniche", ma piuttosto come pura emotività canora, vitale urgenza espressiva): dal sussurro al grido, dal gutturale di ascendenze metal ("growl" e "scream") alla lirica, dal basso al falsetto e al sovracuto, da Marilyn Manson a Vincenzo Bellini. E con questo mix di tecniche vocali, lei improvvisa. In uno stile tutto suo, persino in un linguaggio tutto suo. Penetrando con rara sensibilità negli interstizi di musiche proprie o degli artisti con cui collabora, interstizi spesso impervi, sfuggenti, elettronici, sperimentali, in cui altre voci non oserebbero addentrarsi. Lei invece lo fa. Con una spontaneità disarmante.
Il linguaggio che usa nelle sue improvvisazioni è un linguaggio inventato. Ma attenzione: non inventato a tavolino, costruendo razionalmente strutture grammaticali e sintattiche, bensì inventato in tempo reale, come puro afflato comunicativo del momento, come parte integrante dell'improvvisazione vocale. Parole che sono già musica prima ancora di essere pronunciate.
È per questo che il nostro Vincenzo Ramaglia ha intitolato "La parole" questo progetto. Un po' per strizzare l'occhio a De Sassure, che definisce "la parole" l'atto linguistico del parlante, individuale e irripetibile, in contrapposizione a "la langue" (il codice comune a tutti, necessario per la società). Un po' per sottolineare il paradosso.
Oltre a "La parole", Laure regala la sua voce a progetti come Rïcïnn, Corpo-Mente, Öxxö Xööx, Ele Ypsis...
Ma è anche la cantante di Igorrr, gruppo d'avanguardia (fondato da Gautier Serre) che da ben due anni - col suo lungo è instancabile Savage Tour - sta facendo il sold out per tutto il pianeta. Miscela esplosiva di musica classica ed elettronica, lirica e breakcore, black/death metal e musica barocca, trip hop e drill'n'bass, musica balcanica e Romanticismo, e chi più ne ha più ne metta.
Qualche foto (di Vincenzo) dallo show di Igorrr all'Orion Live Club di Ciampino:
Il 14 novembre, unica data romana di Igorrr, Vincenzo ha portato una troupe di allievi dell'Accademia Griffith - preparati in modo impeccabile per l'occasione dal nostro docente di Fotografia Paolo Bravi - a intervistare Laure: l'intervista, sul prossimo album del progetto Rïcïnn (forse il progetto più acustico dell'artista), arriverà presto. E si è resa possibile - tra il sound check e lo show - grazie alla collaborazione preziosa dell'Orion Live Club, di Erocks Production e di Nunzia Tamburrano, che si è alternata a Vincenzo nel ruolo di intervistatrice.
I nostri allievi Denis Bernini, Tomas Rigoni, Carmelo Iacona, Edoardo Amati e Nicola Di Lello, capitanati dal nostro direttore, con grande professionalità hanno portato a casa un risultato eccellente. Una giornata di forti emozioni. Per tutti.
Alcuni scatti rubati da Denis Bernini e Carmelo Iacona sul set:
Ma non è la prima volta che l'Accademia di Cinema e Televisione Griffith (attraverso Vincenzo) collabora con Laure.
Il video de "La parole 1" (prima traccia del progetto) è infatti frutto di un lavoro di squadra tra Étienne Varin (che ha effettuato le riprese di Laure in Francia) e un cast tecnico di allievi, docenti e staff Griffith che ha operato a Roma (Paolo Bravi alla fotografia, Giuseppe Foglia alla color correction, Serena Capparelli al montaggio, Valentina Ramaglia alla produzione), insieme a una deaf performer (Deborah Donadio) e a una traduttrice LIS (Athena Abbas) dell'ISSR - Istituto Statale per Sordi di Roma, a un calligrafo (Marco Riccardi) della Bottega di Calligrafia e a una make-up artist (Fosca Giulia Tempera) della Baburka Production.
Per chi se lo fosse perso:
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