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02-12-2022
Allo Slow Film Fest riparte anche quest' anno la Griffith Lab, la sezione realizzata in collaborazione con l’Accademia Griffith.
Dopo aver fatto capolino ad Antrodoco e ad Acquapendente, l’ottava edizione dello Slow Film Fest sbarca nella capitale (5, 6, 7 e 13 dicembre), ma anche online (dall’8 all’11 dicembre su slowfilmfest.stream, in collaborazione con la piattaforma OpenDDB).
Come nella passata edizione, sarà SCENA, Spazio Cinema Evento e Nuove Arti della Regione Lazio, la cornice dove si svolgeranno proiezioni ed eventi dal 5 al 7 dicembre, in attesa della chiusura della kermesse prevista alla CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE il prossimo 13 dicembre.
Ampio spazio verrà dato alla sezione GRIFFITH LAB, organizzata in collaborazione con l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith.
Nella giornata di lunedì 5 dicembre, verranno proiettati oltre 70 minuti di corti, che raccolgono il meglio della recente produzione dell’Accademia, che anche quest’anno ha assegnato un Premio ai migliori corti nazionali e internazionali che hanno partecipato al Concorso Griffith Lab. Alla presenza degli autori verranno proiettati anche i corti vincitori: Come soli di Elisa Cherchi e Do you have a chance? di Valentina Galdi, alle prese rispettivamente con la solitudine della vecchiaia e con le paure di una società omologante e conformista.
Come da tradizione, Griffith Lab si chiuderà con un focus dedicato a un autore proveniente dall’Accademia. Quest’anno, sarà Fabio Leli, regista di alcuni importanti documentari che hanno fatto il giro del mondo. Tra questi, verrà proiettato L’unione falla forse, documentario del 2016 ancora di strettissima attualità, incentrato sulle unioni civili e sulla sempre imperante omofobia. Ironico e allo stesso tempo durissimo e toccante, il documentario di Leli parte dal 5 dicembre del 2016 e da una legge che introdusse allora le unioni civili. Una legge attesa da trent’anni che ha permesso alle coppie omosessuali di poter istituzionalizzare il proprio amore. Ma che, allo stesso tempo, ha risvegliato nel Paese sentimenti omofobi che sembravano ormai superati e che invece, spinti dall’associazionismo cattolico, hanno tagliato dalla legge la possibilità di adozione e l’obbligo di fedeltà per i partner.
Occasione per parlare con l’autore dell’argomento, alla presenza di molte Associazioni.
Di seguito, i dettagli sui corti Griffith proiettati alla presenza dei loro autori:
Tratto dalla sceneggiatrice Beatrice Orlandini da un racconto di Raymond Carver
Il Signor Cantù è un uomo di mezza età che ha da poco smesso di fumare, ma fatica a staccarsi dalla necessità delle sigarette. Un pomeriggio, in cerca del figlio Marco, gli viene riferito che quest’ultimo ha avuto una lite con altri due bambini relativa ad una bicicletta danneggiata. Decide quindi di recarsi a casa della famiglia Nappi per risolvere la questione. Una volta lì l’atteggiamento ostile del padre di uno dei bambini farà degenerare la situazione.
Una donna ignorata dal marito convive con gravi problemi di ansia. La scoperta di un tradimento porterà ad un gesto drastico, ma niente è come sembra.
Fine dei giochi di Francesco Operoso | Ita 5’26”
Una riscossione di denaro porta due ragazzi al confronto finale. Ma in questo gioco di potere, solo uno può avere la meglio sull’altro.
Dopo la scoperta di un presunto tradimento del compagno una donna decide di seguirlo, venendo a conoscenza di una verità che mai si sarebbe aspettata.
Nella cornice di un dopo attentato terroristico, un uomo alienato dalla realtà è ossessionato dalla costruzione della sua barca.
Margherita è una ragazza che ha appena terminato il proprio percorso di aborto farmacologico. Tornando a casa le riaffiorano in mente i momenti che l'hanno portata in quella situazione, dal rapporto con il partner fino agli ultimi momenti prima dell'operazione. Questa catarsi viene però improvvisamente spezzata una volta tornata a casa, quando si accorge di un posacenere con una sigaretta ancora accesa, che la fa ripiombare in uno stato emotivo che stava cercando di dimenticare.
È ora di cena. Una famiglia si riunisce a tavola per consumare il pasto amorevolmente preparato dalla Madre, ma il figlio Nanni non si presenta. Uno ad uno i membri si alzeranno per andare a cercare il ragazzo che sembra essere scomparso, fino a quando non rimarranno solo il Padre e la portata principale, il Pesce Finto.
Un anziano signore, la solitudine e un amore profondo che lo lega ai ricordi di un padre perduto.
Un ragazzo è alle prese con l'amore, ma quante paure gli appartengono davvero e quante, invece, sono figlie di una società omologante e conformista?
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