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05-03-2023
Un numero ristretto di personaggi fissi, talvolta aggregati in clan familiari o dinastie di potere.
Più un serial è breve, più si avvicina al formato dello sceneggiato e della miniserie.
Più e lungo e più ha il sapore della saga e del continuous serial. Un numero ristretto di personaggi fissi, talvolta aggregati in clan familiari o dinastie di potere, di cui vengono raccontate le vicende. Alla categoria appartengono soap opera e telenovela.
La soap opera, o molto più semplicemente soap, è un dramma nato negli Stati Uniti degli anni Trenta per essere trasmesso alla radio, la cui trama segue le vicende sentimentali di un gruppo di personaggi.
Il termine deriva dai primi inserzionisti pubblicitari, per lo più produttori di saponi e detersivi, che finanziavano con le loro azioni di marketing serial radiofonici di contenuto sentimentale, realizzati espressamente per un pubblico composto da casalinghe.
Nel passaggio dall’audio al video, il pubblico di riferimento non cambia, le soap vengono trasmesse in orario diurno o preserale, dopo pranzo e prima di cena, immaginando migliaia di casalinghe alle prese con stoviglie o fornelli.
Tra le caratteristiche di questo lungo serial: puntate ricche di colpi di scena e intrighi, cast ampio con molte storie simultanee. dialoghi serrati, relazioni ambigue, presenza del pettegolezzo come strumento per far emergere le informazioni.
La prima soap è stata Sentieri, trasmessa alla radio a partire dal 1937. L’arrivo in Italia di questo sottogenere si deve alla Rete 2 che all’inizio degli anni ’80 acquistò Capitol, in seguito Quando si ama, Santa Barbara e Beautiful (passata poi a Canale 5). Fininvest individuò in Rete 4 il canale riservato alla fiction d’intrattenimento quotidiano, proponendo - tra le altre – Sentieri e General Hospital.
In Italia, l’avvicinamento alle soap opera di produzione nazionale è stato piuttosto recente. Nel 1996 è iniziata la programmazione di Un posto al sole, che ancora oggi su Rai 3 racconta le storie degli abitanti di un condominio di Posillipo, tra il mare di Napoli e il Vesuvio. In seguito, Vivere (1999-2008) e Centovetrine (2001-2016) sono state un grande successo di Mediaset.
Le soap potrebbero non finire mai, sono cioè un work in progress, offrono molti posti di lavoro e per lungo, lunghissimo tempo.
In questo differiscono dalla telenovela, la cui fine è annunciata. In altre parole, è prevista fin dall’inizio una conclusione.
Ancora una volta l’origine è radiofonica. Si tratta di un prodotto di ritorno, dal momento che si ispira a fotoromanzi italiani molto letti nel Sudamerica del dopoguerra, che si trovavano all’interno di riviste come Grand Hotel e Bolero.
Le telenovelas sono state prodotte soprattutto in Brasile, Argentina e Messico, rappresentando forse l’unico vero prodotto culturale della modernizzazione di questi Paesi e svolgendo una funzione consolatoria e rassicurante.
Con le sue tipiche caratteristiche da romanzo d’appendice, la telenovela ha raccontato promozioni sociali miracolose e sofferte figure femminili, saghe familiari e conflitti di classe, lasciando sullo sfondo interminabili coltivazioni di canna da zucchero e mais.
In Italia, la telenovela approda negli anni Ottanta, su Rete 4 (Anche i ricchi piangono, Topazio, Andrea Celeste, Milagros, Azucena, etc.). Poche, invece, le produzioni nostrane (Felicità… dove sei?, Passioni, Edera), realizzate a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, incapaci di riscuotere un sufficiente successo di pubblico.
Con caratteristiche proprie (che mescolano elementi di soap ad elementi tipici della telenovela), arrivano dalla Spagna le più fortunate e recenti, da Il Segreto a Una vita, proposte con grande riscontro di pubblico da Canale 5.
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